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Proiezioni S. Spirito 1980

La Facciata della Basilica di Santo Spirito è unica. Non è mai stata completata nonostante i vari progetti che poi non sono mai stati realizzati nel corso della sua lunga storia. La sua incompiutezza sembra essere l’unica pagina della storia di Firenze lasciata in bianco, svincolata dal tempo e dalla storia per essere in ogni momento accessibile all’immaginazione di chiunque la guardi. Nel 1980 Mario Mariotti realizza un opera sorprendente. Attraverso un bando di concorso aperto a chiunque, la facciata si illuminerà di centinaia di progetti proiettati durante le notti di agosto. L’anno seguente al Bar Ricchi viene aperto l’archivio con l’esposizione permanente di tutti i progetti originali e il catalogo di questa straordinaria opera collettiva. Mariotti, ultimo artista rinascimentale fiorentino e acuto osservatore della sua città, si accorse che questa le aveva lasciato uno spazio vuoto affinché lui potesse riempirlo, anche solo per una notte attraverso la partecipazione di una città intera disposta a sentirsi ancora viva e contemporanea.

[Andrea Mariotti]

 

“Il progetto di facciata, tema caro del non finito, ha preso a modello S. Spirito. Nella notte, la facciata lunare della chiesa riflette le varie figure dell'immaginazione collettiva.Gli ultimi Medici sparirono così alla svelta che non fecero in tempo a finire le facciate delle chiese. E i fiorentini, ancora pieni di superbia quanto di miseria, si buttarono con entusiasmo a progettar facciate (esercito decoroso ed economico ad un tempo); non appena Firenze fu eletta capitale dell'Italia Unita, subito i fiorentini tirarono in ballo dai loro concorsi di facciata i progetti vincenti da far pagare alla Nazione e, svelti svelti, ne riuscirono a tirar su due: S. Maria del Fiore e S. Croce. Fortunatamente la capitale passò a Roma, le altre facciate furono risparmiate e il mio progetto di S. Spirito salvo.Così nella notte la chiara superficie della chiesa è stata il gioco e la scena delle sue immagini possibili, proiezioni distanti anni luce dalle nostalgiche certezze dei restauratori. Come in una commedia dell'arte lo scenario si Ë illuminato per una rappresentazione " all'improvviso", dove ai concetti eruditi degli innamorati si succedono i lazzi ridicoli delle maschere. Adesso i comici si sono ritirati: la facciata è stata restituita alle proiezioni della luna (ma quando, io riuscirò a proiettare sulla luna?) e la Piazza della Palla è tornata ad essere Piazza S. Spirito.”


[Mario Mariotti]

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